Lasciare la Juve può generare dispiacere, farlo in prestito può essere un’opportunità per crescere e tornare più forte.
Aere la possibilità di vestire la maglia della Juve non può che essere un grande motivo di orgoglio per ogni calciatore, a conferma di come il club, uno dei più importanti d’Italia, abbia intravisto doti che non sono certamente da tutti. Raramente infatti si trovano in rosa elementi che servono solo per “fare numero”, ma si cerca piuttosto chi sa davvero rendere più forte tutti i reparti così da poter lottare per gli obiettivi che ci si è prefissati a inizio stagione.
Se però è necessario lasciare la squadra è più che naturale provare dispiacere, in alcuni casi ci si può addirittura chiedere se si sia sbagliato qualcosa al punto tale da meritare la cessione. Questa sensazione finisce però per essere minore se la partenza avviene in prestito, in questo caso appare chiara la volontà di detenere il cartellino, per questo non si può che sperare un giorno di poter tornare.
Addio alla Juve ma non la speranza di tornare
Ad avere lasciato la Juve in realtà non è uno degli elementi oggi guidati da Thiago Motta, che punta a rilanciare il club grazie anche al ritorno in Champions League, ma una delle ragazze della Juventus Women, che punta a tornare competitiva dopo le ultime stagioni in cui è stata soprattutto la Roma a dominare. Non a caso, si è deciso di inserire in rosa elementi di sicuro affidamento come la svizzera Alisha Lehmann, fidanzata di Douglas Luiz che vedremo invece agli ordini del tecnico brasiliano, e Valentina Bergamaschi, per anni punto di forza del Milan.
Non vestirà più la maglia bianconera almeno per una stagione Maddalena Nava, giovane centrocampista classe 2004, che ha firmato solo poche settimane fa il primo contratto professionistico della sua carriera. La giovane si trasferirà in prestito all’Hellas Verona, restando così nell’orbita del club piemontese che avrà modo di osservare da lontano i suoi progressi.
Questo sistema, che abbiamo visto spesso anche nel calcio maschile, rappresenta il metodo migliore quando si crede in un calciatore/calciatrice e si vuole permettergli di giocare con maggiore continuità, oltre che di crescere in una realtà più tranquilla con meno pressioni. La 20enne è reduce da un’annata davvero buona, caratterizzata da prestazioni positive nell’Under 19, oltre ad avere ottenuto la prima convocazione in prima squadra nella sfida contro il Sassuolo giocato ad aprile. L’auspicio di tutti, ovviamente anche quello della diretta interessata, è che questo passaggio possa essere solo temporaneo, così da tornare ancora più forte nella squadra in cui è cresciuta e che ha sempre dimostrato di credere in lei.