Esclusione improvvisa, caos senza precedenti: intervengono anche gli avvocati, la situazione può essere risolta in tribunale
Ancora una volta saranno i tribunali a stabilire la verità e a riequilibrare la situazione nel mondo del calcio. Quanto accaduto ha infatti pochi precedenti e ha destato un clamore incredibile, incontenibile. Un’esclusione del genere fa male e necessita di qualche spiegazione, per rendere digeribile la situazione anche a un’intera tifoseria, frastornata e umiliata per una vicenda che avrebbe potuto essere gestita diversamente.
In un calcio che sta provando, forse senza riuscirci, a darsi una regolata, a contenere i costi, a rimettere a posto i bilanci di molti dei club più blasonati al mondo, è diventata una consuetudine non rara mettere alla porta quei giocatori che non rientrano più in un progetto. È capitato alla Juventus con Chiesa (tra gli altri), al Napoli con Osimhen. Ma a portare all’estremo questo modus operandi è stato senza dubbio il Chelsea, a causa anche di una rosa gigante e senza alcun senso.
Tra i vari esclusi dei Blues per la prima giornata di Premier, poi persa dagli uomini di Maresca per 2-0 in casa contro i campioni in carica del City, ha fatto scalpore Raheem Sterling. L’ex Liverpool si sarebbe aspettato infatti, se non di scendere in campo, almeno di essere preso in considerazione. Così non è stato e ha deciso quindi di vederci chiaro, ‘sguinzagliando’ i suoi avvocati.
Che ci fossero segnali di rottura tra Sterling e il Chelsea era evidente già dalle voci di un presunto scambio con la Juventus per portare Chiesa a Londra, ipotesi al momento remota, se non del tutto tramontata. Nessuno però si aspettava che si potesse addirittura arrivare ad adire le vie legali.
Invece l’ex stella della Nazionale inglese non ha perso tempo e ha chiesto immediatamente chiarezza al proprio club attraverso un comunicato ufficiale diramato dai suoi rappresentanti legali, sottolineando come sia legato ancora da un contratto con il Chelsea per i prossimi tre anni.
“Sterling ha avuto un buon pre-campionato con il nuovo manager, con cui ha sviluppato un rapporto di lavoro positivo. Si è sempre impegnato, ha dato il massimo per il club e i suoi tifosi“, si legge all’interno della nota, che continua così: “Ci aspettavamo potesse prendere parte alla sfida con il City visto che era stato incluso nella squadra ufficiale“.
Le cose invece sono andate diversamente, e a questo punto l’attaccante ha ritenuto opportuno chiedere delucidazioni, pubblicamente, a Maresca, alla dirigenza e ai vertici societari. Per tutta risposta, il manager italiano ai microfoni di Sky Sports UK ha però dichiarato nel post partita della sconfitta contro la squadra di Guardiola: “La mia è stata una decisione tattica, nulla di più“. Parole che hanno il vago sentore, tutt’al più, di una mezza verità.
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