‘Vlahovic presuntuoso’. Il post Juventus-Cagliari ha lasciato parecchi strascichi tra campo e social. Il centravanti serbo è sempre il vero, ed unico, obiettivo.
Nei campionati che assicurano tre punti per la vittoria un pareggio equivale quasi ad una sconfitta. La Juventus di Thiago Motta, dopo la settimana giornata, ha un percorso che recita: tre vittorie e quattro non vittorie.
Il pareggio contro il Cagliari di Davide Nicola, imbattuto da tre stagioni all’Allianz Stadium, ha lasciato parecchia delusione tra i sostenitori bianconeri. Al di là delle recriminazioni su alcune decisioni arbitrali, la gara contro i rossoblù sardi ha rappresentato un deciso passo indietro rispetto alla volitiva, propositiva, coraggiosamente folle prestazione di Champions League contro il Lipsia. Nel bene, come nel male, il simbolo della Juventus che vince, o che non vince, è sempre lui, Dusan Vlahovic. Anche ieri il suo nome è presente nel tabellino marcatori. Ha toccato quota cinque reti dopo sette giornate, ma ancora una volta non ha convinto completamente.
‘Vlahovic presuntuoso’. Fabio Ravezzani non perdona
Dusan Vlahovic che non segna viene criticato, Dusan Vlahovic che segna viene criticato. Strano il destino del classe 2000 bianconero, sempre nel mirino della critica qualunque sia il suo rendimento in campo.
Il direttore di Telelombardia, Fabio Ravezzani, ha spesso nel mirino il numero nove bianconero all’interno delle sue analisi. Dopo il pareggio casalingo dei bianconeri contro il Cagliari il direttore ha pubblicato un post sul suo profilo X indirizzato, specificamente, al classe 2000 della Juventus: “Vlahovic resta un ottimo attaccante con un limite evidente: segna gol difficili e spesso sbaglia quelli facili“. Per Fabio Ravezzani, però, Dusan Vlahovic dovrebbe compiere uno step ulteriore, ovvero: “entrare in una dimensione diversa”, modello il Lautaro della passata stagione. Una crescita indispensabile, secondo il numero uno di Telelombardia, per poter giustificare l’ingaggio percepito e certi suoi atteggiamenti ‘presuntuosi’ quali il dito sulle labbra ‘dedicato’ ai suoi critici dopo un gol.
Vlahovic, sempre Vlahovic, fortissimamente Vlahovic. Sia che segni o che non segni. Sia che la Juve vinca o che non vinca.