Si ferma un altro big, ora la Juventus è in allarme. Tutti i dettagli della situazione. C’è l’annuncio ufficiale.
Mauricio Pochettino, allenatore degli Stati Uniti, ha recentemente chiarito perché Weston McKennie non è sceso in campo con la nazionale statunitense nella partita di questa sera. Il tecnico argentino ha sottolineato un tema chiave che ha ribadito più volte in relazione al giocatore e alla sua gestione fisica.
Così ha affermato Pochettino. “È arrivato senza grossi problemi, ma con qualche situazione scomoda, quindi non volevamo correre rischi.” Queste parole riflettono la volontà di gestire con prudenza le condizioni di McKennie, evitando di metterlo sotto pressione e riducendo il rischio di infortuni.
“Non volevamo correre rischi”: McKennie non è sceso in campo con gli Stati Uniti
Il centrocampista statunitense, che nelle ultime settimane ha avuto un ruolo cruciale nel centrocampo della Juventus, è stato monitorato attentamente dallo staff medico e tecnico, sia a livello di club che di nazionale. Pochettino ha insistito sull’importanza di preservare il giocatore, soprattutto in vista dei prossimi impegni sia con la Juventus che con la selezione statunitense.
Questo approccio dimostra quanto la salute e il benessere dei calciatori siano prioritari per l’allenatore, che ha scelto di non forzare i tempi per il rientro di McKennie. La decisione di Mauricio Pochettino di proteggere Weston McKennie evidenzia una crescente attenzione alla gestione fisica dei giocatori, soprattutto quando si tratta di atleti che attraversano periodi di fatica o piccoli problemi fisici. Il centrocampista della Juventus, infatti, è considerato una pedina fondamentale sia dal suo club che dalla nazionale statunitense, e la sua condizione fisica è monitorata con grande attenzione.
McKennie ha mostrato ottime prestazioni nelle ultime partite, dimostrando il suo valore in Serie A, ma secondo quanto riportato da Pochettino, l’atleta sarebbe arrivato in nazionale con alcune “situazioni scomode“, potenzialmente piccoli acciacchi che, se trascurati, potrebbero evolversi in infortuni più seri. Questo tipo di gestione, che mira a preservare il giocatore per gli impegni futuri, è ormai una prassi sempre più diffusa tra gli allenatori di alto livello.