Thiago Motta e il ‘genio’ sbagliato. Dopo la prima, cocente sconfitta della Juventus arrivano anche le prime, dure critiche al tecnico bianconero.
Dal Lipsia allo Stoccarda, la dolce-amara Champions League ‘made in Germany’ della Juventus. Una manciata di giorni hanno portato la formazione di Thiago Motta dall’altare alla polvere di manzoniana memoria.
Dall’entusiasmo per la quasi eroica vittoria in terra tedesca alla palpabile depressione post-Stoccarda. Una sconfitta molto più pesante di quanto non dica lo 0-1 finale, peraltro maturato in pieno recupero e con la Juventus in dieci uomini. Martedì sera all’Allianz Stadium vi è stata una sola squadra in campo e non è stata la Juventus. Per la prima volta, in questa stagione, la formazione di Thiago Motta è stata in balia dell’avversario. Incapace di rispondere. Incapace di offendere. E se la gara contro il Lipsia ha rappresentato una sorta di esame di laurea per il tecnico bianconero per la sua capacità di aver letto la gara in maniera così ‘rivoluzionaria’ rispetto al recente passato, la sfida contro lo Stoccarda ha rappresentato, al contrario, una sua solenne bocciatura per la motivazione uguale e contraria.
Thiago Motta e il ‘genio’ sbagliato. Critica all’attacco
A buona parte della critica, forse già stanca delle eccessive lodi al tecnico della Juventus, non è parso vero poter partire all’attacco di Thiago Motta.
Tante le voci di dissenso che si sono levate nel post gara e tra queste anche quella di Stefano Agresti che, sulle frequenze di Radio Radio non ha esitato a spingere sull’acceleratore della critica: “Sembra sempre che debba dimostrare, sembra che per lui ‘se io faccio una cosa normale non sono un genio, ma io siccome sono un genio metto un ragazzo di 18 anni a fare il terzino e il terzino a fare il centrale“, queste alcune delle sue considerazioni sull’operato del tecnico bianconero riportate da tuttojuve.com.
Alcune ‘cervellotiche’ scelte iniziali di Thiago Motta e, soprattutto, alcuni cambi tecnici, e tattici, dopo l’espulsione di Danilo, hanno rappresentato, secondo il giudizio di Stefano Agresti, quasi il ‘viatico’ migliore verso un’inevitabile sconfitta. Dall’altare alla polvere nel giro di un batter di ciglia. Lo Stoccarda può rappresentare una salutare ‘doccia gelata’ per Thiago Motta per comprendere sempre meglio, e più in fretta, cosa significhi guidare la Juventus. E domenica pomeriggio, stadio San Siro, ore 18.00, c’è Inter-Juventus…