Bremer e Bonucci mettono nei guai Thiago Motta: spunta nuovamente l’ombra di Max Allegri, cosa può succedere
La Juventus è tornata prepotentemente in corsa per lo scudetto. In un campionato senza padroni come quello che stiamo vivendo, almeno in questa fase di stagione, la squadra bianconera allenata da Thiago Motta, nonostante qualche frenata di troppo, continua a essere stabilmente nel gruppetto di testa. La vittoria con l’Udinese non ha però cancellato del tutto le perplessità sul tecnico ex Bologna, ancora al centro del dibattito nell’ambiente juventino. I nostalgici di Allegri continuano infatti a sottolineare le sue colpe, spingendo per un ritorno di Max che avrebbe davvero del clamoroso.
D’altronde, a livello meramente numerico, tra il tecnico livornese e quello italobrasiliano al momento non c’è paragone. E non solo guardando al curriculum, ma anche limitandosi esclusivamente al paragone tra questa stagione e la precedente. All’inizio dello scorso anno Allegri duellava realmente, da pari a pari, con l’Inter, aveva una difesa granitica e un attacco che funzionava.
Le cose oggi sono leggermente diverse. Motta è ancora all’inizio del suo lavoro, ma è evidente che alcune cose debbano ancora essere rodate o corrette. La speranza dei tifosi è che i miglioramenti possano vedersi già dalle prossime settimane, quando il campionato e la Champions entreranno nel vivo e non ci sarà più possibilità di rimediare a eventuali passi falsi.
Per il momento bisogna però attendere, con lo spettro di Allegri che continuerà comunque ad aleggiare sull’attuale tecnico bianconero, come confermato dal retroscena svelato da una delle firme più note del giornalismo italiano.
C’è una differenza ancora abissale tra la Juventus di Allegri e della precedente gestione dirigenziale e quella targata Thiago Motta-Giuntoli. Ad affermarlo è Sandro Sabatini, uno dei giornalisti televisivi più apprezzati in Italia, campione assoluto delle idee di calcio portate avanti da Max Allegri.
Intervenuto negli studi di Pressing, il cronista toscano ha sottolineato come al momento il palmares giochi ampiamente a favore dell’ex allenatore bianconero, che ha portato in bacheca al club cinque scudetti, cinque coppe Italia, quattro supercoppe e due finali di Champions, mentre Motta è ancora a zero, logicamente, e senza proporre un calcio davvero di qualità, almeno secondo il suo punto di vista.
Dire che a frenare l’ascesa del progetto targato Motta sia solo l’infortunio, grave e tremendo, occorso a Bremer secondo Sabatini è un modo per mistificare la verità.
“La stagione in cui è stato comprato il brasiliano e Allegri lo faceva riposare per far giocare Bonucci, sbagliava. Infatti puntualmente perdeva. Questo è uno dei suoi errori più gravi“, ha spiegato Sabatini, aggiungendo: “Non bisogna però fare disinformazione, dicendo che ora la Juve va male perché manca Bremer. E quando ad Allegri mancava Pogba?“.
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