Allegri spacca la Juventus. Il nome dell’ex tecnico legato a numerosi ricordi, positivi e negativi, che si rincorrono. Senza soluzione di continuità.
Appare come un’infinita onda lunga che si prolunga instancabilmente dalla notte ‘magicamente folle’ dello Stadio Olimpico. La vittoria in Coppa Italia della Juventus, contro la favorita Atalanta, con annesso ‘canto del cigno’ di Massimiliano Allegri sulla panchina bianconera.
La sera del 15 maggio sarà ricordata come l’ultima panchina bianconera del tecnico livornese. Un intero decennio, otto anni attivi, più due di dorato riposo, che sono rimasti impressi nella mente di ciascun tifoso della Juventus. Un decennio che poi ciascuno ha analizzato, elaborato e metabolizzato a modo suo. Ancora oggi, a distanza di sei mesi dall’addio del tecnico, il simulacro di Massimiliano Allegri aleggia un po’ ovunque si parli di Juventus.
Allegri spacca la Juventus: i pro e i contro
E’ bastevole aprire un qualsivoglia sito o la pagina sportiva di un qualunque quotidiano dopo un risultato della Juventus differente dalla vittoria, per toccare con mano questa ‘nostalgia canaglia’ che non abbandona certa critica.
Una nostalgia canaglia che si è evidentemente impossessata anche di un piccolo azionista della Juventus che è intervenuto nel corso dell’Assemblea e ha espresso un pensiero che non si può definire ‘isolato’ nei riguardi di Massimiliano Allegri: “Al JMuseum ci dovrebbe essere la gigantografia di Max Allegri ma non accadrà, l’avete lasciato solo e qualcuno ha tramato contro di lui…”, parole riportate da goal.com. Nell’anno del grande cambiamento ‘scritto’ da Cristiano Giuntoli e voluto espressamente da John Elkann, che ha voluto ‘seppellire’ l’intera gestione di Andrea Agnelli, la figura di Max Allegri, il recente passato, compare sempre in netta antitesi con il nuovo che ha il volto di Thiago Motta.
L’infinito popolo bianconero, almeno la parte che si palesa sui social, non sembra nutrire una grande nostalgia per il ‘corto muso’ allegriano. Il nuovo che avanza piace, con tutte le sue imperfezioni. La strada è quella giusta fino al momento in cui si presenta un risultato differente dalla vittoria. E’ allora che il nostalgico popolo di Massimiliano Allegri, composto da un numero non certo esiguo di tifosi, inizia a sogghignare, felice come una pasqua. Perché il tecnico livornese ha perso tanto, ma vinto tantissimo. Tanto da meritare un tangibile e concreto ‘ricordo’ all’interno della storia della Juventus. E colui che lo ha sostituito?