Alessandro Del Piero è sempre legato all’ambiente Juventus e ora i tifosi sognano un suo clamoroso ritorno alla base: come stanno le cose
Il numero 10 moderno più importante della storia bianconera è ancora lontano dal rientro nel mondo del calcio. In molti lo vorrebbero in dirigenza, per riportare un forte attaccamento alle tradizioni. Ora c’è un’ammissione che apre le porte a tale scenario.
Averlo visto in campo è stata una delizia per occhi. Alessandro Del Piero ha incarnato a pieno quello stile dei numeri 10 italiani che hanno fatto sognare milioni di tifosi negli ultimi 60 anni. Da Gianni Rivera a Giancarlo Antognoni, da Roberto Baggio a Francesco Totti, passando per Zola e Mancini, senza tralasciare appunto “Pinturicchio”. Di quadri di classe ne ha dipinti tanti e sul terreno di gioco ha fatto impazzire compagni e avversari, per motivi opposti. I tifosi lo hanno sempre adorato, anche in Nazionale, dove si è preso la rivincita con gli interessi nel Mondiale di Germania 2006.
Quella vittoria ha scacciato via le critiche per Euro 2000 e i troppi gol falliti nella finale con la Francia. Con la Juventus ha vinto tutto quello che c’era da vincere in una squadra di club, segnando diversi record con la maglia bianconera. Ad esempio è quello con più presenze complessive, 705, oltre al numero di gol, 290 e alle presenze nelle coppe europee,130 (con 54 reti).
Fino a questo momento, dopo il ritiro dal calcio italiano nel 2012 (piccola appendice in Australia e India), Del Piero si è dedicato ad altro, sposando il suo raggio d’azione in California. A Los Angeles è diventato imprenditore, mantenendo però sempre un punto di contatto con l’Italia e con il calcio, come commentatore tecnico per Sky Sport.
Per i suoi 50 anni, compiuti il 9 novembre, la piattaforma satellitare gli ha dedicato uno speciale di “Federico Buffa Talks”, con lui come ospite protagonista. Parlando di un suo possibile ritorno alla Juventus e al legame che ancora ha con la società bianconera, Alex ha dichiarato: “Una persona che ha partecipato alla storia di un club credo debba debba ricoprire delle mansioni al suo interno“. Poi aggiunge: “Il legame che ho con l’ambiente e con i tifosi non lo sporcherò mai, nemmeno qualora dovessi diventare dirigente. Tutto rimane bello come all’epoca”.
Certo rispetto a quando giocava lui le cose nella Juve e nel mondo del calcio sono cambiate e di non poco.
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